23/07 p.sso Cirelle
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Val di Fassa
Dalla Val Contrin al Passo di San Pellegrino
23/07/2020
Val Contrin, una valle talmente bella e comoda da raggiungere che inevitabilmente in questi giorni è presa d’assalto da una miriade di turisti. Ma poco importa, infatti se i più fanno del rifugio Contrin la loro meta, ecco che sul sentiero per i passi Dolomitici ci si trova a camminar quasi soli, l’ideale per salire lassù e vedere cosa ci aspetta oltre la prossima vetta.
Lasciata alle spalle la stazione della funivia per il Ciampac (1500m), ad Alba di Canazei imbocchiamo l’agevole carrozzabile (segnavia 602) che ad est sale velocemente nel folto bosco di conifere fino a località Locia (1753m, 25min), dove abbandonato da lì a poco il bosco facciamo il nostro ingresso nella solare Val Contrin. Con il Gran Vernel alla nostra sinistra e i dirupi del Colac sulla destra, l’amena vallata solcata dall’omonimo torrente si apre dinnanzi a noi in tutto il suo splendore, e proseguendo sulla pianeggiante sterrata di fondovalle e passando strada facendo dinnanzi all’intermedia Malga Cianci (1900m, 30min), ecco che in testa alla valle risaliamo sul dosso erboso del Rif. Contrin (2016m, 20min), storico caposaldo austroungarico che al cospetto del Gran Vernel, Punta di Penia e le Cime di Ombretta presidia l’imbocco della selvaggia Val Rosalia. Proseguendo a questo punto a destra del rifugio sul segnavia 607 e passando da lì a poco davanti a Malga Contrin, guadato il ruscello iniziamo a risalire con pendenza che si fa via via più accentuata nel sempre più rado bosco di larici. Abbandonata così la fascia boscata e allargando sempre più la vista sulla valle appena percorsa, tra magri pascoli, macereti e rocce montonate nel frattempo approdiamo sulla balconata che sta ai piedi del Sasso Vernale, dove passando accanto ad un’evocativa croce in filo spinato e tralasciata l’indicazione per Passo Ombrettola, per balze e sfasciumi risaliamo il tratto finale che porta al Passo delle Cirelle (2683m, ore2), strategico valico che stretto tra Sasso Vernale e Cima Uomo sull’opposto versante offre una luminosa vista sulle Pale di San Martino. Con la verde conca di Fuciade ben in vista laggiù in valle, non rimane che digradare tra i ghiaioni detritici che scivolano dal versante meridionale delle Cime Cadine, e superata a metà pendio una rupe rocciosa dove in bella posa un paio di stambecchi aspettano solo di essere fotografati, ed ecco che proseguendo la discesa nel frattempo approdiamo sul pianoro erboso della “Busa della Tascia” (2200m, 40min), ottima occasione per sedersi nelle vicinanze dell’evocativo monumento dedicato alla Grande Guerra e consumare il nostro rancio con la vista che spazia sulla Val di san Pellegrino e le Pale di San Martino.
Digradando tra gli ultimi ghiaioni, ecco che tra i verdi prati e le limpide acque del torrente la discesa in valle termina tra le baite di Fuciade (1998m, 30min), dove a questo punto non resta che seguire la comoda carrozzabile per terminare tranquillamente la nostra escursione tra gli alberghi di Passo San Pellegrino (1918m, 45min).
Dislivello assoluto 1183m.
Tempo di cammino ore 5:10.
Lunghezza tragitto Km. 16Km.