16/02 Vallagarina - GrEsGa

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16/02 Vallagarina

Diario di Bordo > 2024
M.Baldo
Sentiero di Castel Presina
16/02/2024
Con poche idee sul dove andare ma con tanta voglia di camminare, oggi rieccoci qui sul versante atesino del monte Baldo, la faccia meno nota ma non per questo meno interessante della montagna di casa nostra, dove lì a precipizio sulla Vallagarina e in faccia all’altopiano della Lessinia, tra lastroni di pietra levigati dal ghiacciaio e rocce ruzzolate giù dall’alto si celano i segni primordiali del nostro pianeta.
    
In quel di Canale (146m) la giornata inizia incamminandoci sulla via che a nord s’innesta sul sentiero 71, una balza rocciosa incisa sul fianco orientale del Cordespino che tra rada vegetazione e colate di sfasciumi nel frattempo porta alla selletta di Pozza Gallet (480m, ore1:10), primo bivio della giornata dove all’alternativo sentiero 72 per Broieschi preferiamo rimanere sul 71 fin qui seguito. Ed è così che lì affacciati sul profondo solco della Vallagarina, accompagnati dall’incessante rumore della trafficata autostrada e sferragliare di treni che laggiù fanno a gara con la corrente dell’Adige, ci ritroviamo a traversare la fascia boscata che sotto le rossastre pareti di Castel Presina e le pallide rocce del Monte Cimo nasconde un’esile sentiero più adatto a cacciatori e rocciatori che agli escursionisti, e che attraversando colate di sfasciumi e tratti attrezzati, dopo un lungo saliscendi tra le numerose quinte rocciose alla fine va a intercettare la via gradinata che risale da Brentino (665m, ore2:00). Affacciati ora sul trasversale Vajo dell’Orsa e in faccia al dirimpettaio monte Cor, non resta che risalire le ultime rampe dell’erta scalinata che su a monte porta direttamente sul sagrato del Santuario della Madonna della Corona (775m, 15min), un’arrivo tutto in salita che si conclude con un’attimo di raccoglimento dinnanzi all’altare della Madonna. Tra una ciàcola e un morso al panino, lì affacciati sulla Val d’Adige e l’altopiano lessinico vien presto il momento di tornare sui nostri passi fin al bivio col sentiero 71 risalito al mattino, dove mantenendoci stavolta sull’interminabile scalinata, ecco che giù in valle la nostra discesa si conclude in uno dei bar che troviamo nella via principale di Brentino (137m, 50min), il posto giusto per una sosta prima di proseguire sulla strada che tra muri in sasso e vigneti a sud va’ a intercettare la ciclabile che corre lungo la sponda sinistra del Biffis, una pianeggiante pista che lì ai piè del Monte Cimo e Castel Presina nel frattempo porta a Preabocco (30min), altra frazione nel comune sparso di Brentino Belluno.
Lasciato l’antico borgo medievale, più a sud ancora abbandoniamo anche la pista fin qui seguita per imboccare al di là della provinciale la stradina secondaria che in disparte dall’autostrada si mantiene a ridosso della montagna (15min). Una via alternativa dove affidandoci più all’intuito che ai rari omini in pietra, lì nell’intricato groviglio di sterpi e rovi ci ritroviamo a seguire la via immaginaria che sotto i tralici dell’alta tensione va’ a sbucare nel frattempo in una piccola radura, prima di proseguire sulla cavedagna che a fianco dell’autostrada porta tra le prime abitazioni di Canale, dove passando dinnanzi all’antica chiesetta di San Zeno, la giornata si conclude poi nel sottostante parcheggio (50min).
Dislivello assoluto 736m. (↑1000m, ↓983m).
Tempo di cammino ore 5:50.
Lunghezza tragitto Km 20.
                                           
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