06/05 Carbonare
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Folgaria
Sentiero dell’acqua
06/05/2023
Punto d’incontro tra l’altopiano di Lavarone e quello di Folgaria, la sella di Carbonare custodisce gelosamente le sorgenti del torrente Astico. Un ecosistema naturale ricco di fiori, piante e specie arboree tipiche degli ambienti umidi di montagna, dove accompagnati dall’incessante gorgoglio dell’acqua ci ritroviamo a curiosare tra fortezze militari e ruderi di vecchi mulini, un affascinante viaggio nel passato che aiuta a dimenticare tutti i malanni del presente.
Dinnanzi alla chiesa di Carbonare (1070m) è sufficiente superare il bivio per “passo della Fricca” prima d’abbandonare la statale e prendere a sinistra il segnavia 124, una via asfaltata che poco fuori dall’abitato scompare nell’ombra del bosco, e dove da lì a poco ci lasciamo tentare dall’indicazione per la Grotta della Madonna di Lourdes (1100m, 30min), un luogo mistico che dinnanzi alla casa vacanza San Filippo Neri invita a un’attimo di raccoglimento, prima di tornare sui nostri passi e riprendere così la stradina che sempre nel bosco porta ad attraversare il “Pont della Spèr” (20min). Tralasciando per ora il trasversale “Sentiero dell’Acqua” e con esso la sponda dell’Astico, su verso monte risaliamo nel bosco, fin a ritrovarci sul bordo della pozza d’acqua che nell’ampia radura di Malga Clama riflette i colori del cielo (1256m, 30min), occasione giusta per una sosta, prima di riprendere a salire nell’oscura selva e sbucare più in alto ancora nella lussureggiante prateria di malga Cherle (1418m, 30min), dove alle spalle dell’albergo troviamo i ruderi dell’omonima fortezza (1445m, 15min). Dopo aver curiosato nei bui meandri della poderosa fortezza ed esserci fatti gli occhi con il grandioso panorama che dalle vicine cime del Cornetto e Becco di Filadonna si perde a est sugli inconfondibili profili del Piz di Levico, del Portule e del Verena, vien presto il momento di riprendere la nostra marcia sul segnavia 124, un comodo stradello che passando per il vicino cimitero austroungarico s’abbassa poi fin alla sottostante provinciale d’accesso all’altopiano dei Fiorentini, dove al di là del nastro asfaltato ci attende l’erta “Scala dell’Imperatore” (1388m, 15min), un’interminabile serie di gradini che nel bosco arrampica dritta fin ai ruderi dell’ex ospedale militare di Valfredda (1470m, 10min). Proprio qui, dove un tempo echeggiava il cupo rombo di cannone e il straziante lamento dei feriti, tra prati in fiore e caldi muretti in pietra si respira ora una serena atmosfera che ben si presta per la sosta rancio, prima di ridiscendere sulla provinciale e tornare brevemente sui nostri passi su dall’opposto versante, dove senza raggiungere il forte stavolta a sinistra deviamo sul segnavia 24, un scosceso e sassoso tratto del ben più lungo sentiero della Pace che nel bosco cala giù alla sorgente San Fermo (1270m, 30min), luogo questo dove un tempo sorgeva il “villaggio scomparso”. Sull’indicazione del “Sentiero dell’Acqua” seguiamo ora il pianeggiante e comodo stradello che a destra s’insinua nel bosco e conduce al bàito Muraro (1270m, 15min), un’idilliaca radura che ispira l’ennesima sosta, prima di proseguire oltre e deviare nel bel mezzo del bosco sul sentiero che giù a sinistra porta ad attraversare il ponte sull’Astico, e ritrovarci così nel borgo di Cùeli (1102m, 30min), un minuscolo abitato lontano dalle vie più trafficate, dove l’incessante gorgòglio del torrente accompagna il tranquillo scorrere del tempo. Dopo aver curiosato tra il pugno di case assiepate lungo l’unica via d'accesso, passando sotto le fronde di un gigantesco frassino e a bordo di verdi prati chiazzati di giallo riprendiamo a seguire il “Sentiero dell’Acqua”, un pianeggiante stradello che passando strada facendo dalla sponda sinistra a quella destra del torrente ci sorprende con scroscianti cascatelle e cristalline pozze dove guizzano vivaci trote, un microcosmo dove l’acqua è protagonista e la natura si è ritagliata i suoi spazi fagocitando vecchi manufatti in pietra non più utilizzati.
Avvolti in questa magica atmosfera primordiale nel frattempo arriviamo nuovamente al ponte della Spèr, dove tirando stavolta dritti sul sentiero che corre lungo la sponda destra dell’Astico, più avanti arriviamo al pittoresco ponte di “Porta del Leon” (1050m, 20min), altro luogo della memoria dove un tempo sorgeva un’antico villaggio, e dove basta proseguire sulla bella mulattiera che al di là del torrente risale dritta nel bosco, per concludere così in bellezza nella piazzetta di Carbonare (20min).
Dislivello assoluto 376m.
Tempo di cammino ore 4:25.
Lunghezza tragitto Km 13.