28/11 Colle S.Zeno
Diario di Bordo > 2015
Lago d'Iseo
Sulle creste di Colle S.Zeno
28/11/2015
Con la voglia di cambiare panorami e nuove cime da conquistare, ai famigliari monti gardesani oggi preferiamo le creste che incorniciano le acque del vicino Sebino. Ed è così che risalendo a nord lungo la sponda bresciana, a Pisogne abbandoniamo le rive del lago per risalire l’erta strada che oltre il bivio per Passo di Passabocche prosegue per località Val Palot, dove giusto il tempo per la rituale sosta caffè, ed ecco che causa ghiaccio il nostro viaggio termina poco più a monte in un piccolo slargo a lato della strada stessa (circa 1250m. s.l.m).
Quest’anticipo d’inverno, all’ombra del Guglielmo ci accoglie con delle insidiose placche ghiacciate, dove proseguendo per un breve tratto lungo la strada asfaltata e imboccato più avanti alla nostra sinistra il tratto finale del sentiero CAI 202 (1380m, 20min), ecco che immergendoci nella folta pineta e tagliando così l’ennesimo tornante, su in alto giungiamo direttamente al sovrastante Passo S.Zeno e al vicino rif.Piardi (1420m, 10min). Al riparo dal gelido vento ammiriamo il panorama che a oriente spazia sulla Valtrompia e i suoi monti, mentre a dispetto della lunga distanza che ci separa, all’orizzonte intravvediamo un spicchio del nostro Garda e un buon tratto di dorsale del Baldo. A questo punto della giornata, considerando che il meteo a ovest non promette nulla di buono e che il pendio alla nostra destra appare screziato da neve e ghiaccio, rinunciando la salita del versante settentrionale del Guglielmo, all’istante decidiamo di proseguire a nord sull’agevole sentiero bianco/azzurro del “3V” per il M.Campione. Risalendo così senza fatica lungo la brulla dorsale spartiacque che separa la Val Camonica dall’adiacente Val Trompia, dopo vari saliscendi agguantiamo la croce del Colle S.Zeno (1670m, ore1), altro strategico punto d'osservazione dove la vista sulle cime orobiche ad ovest si spinge fino alla più remota mole del Rosa. Esposti ai quattro venti e minacciati da un cielo sempre più grigio, a malincuore anche qui abbandoniamo la via che porta all'ormai vicina vetta del M.Campione per ritornare con un strategico giro di boa nuovamente giù al rif.Piardi (40min).
A questo punto, giusto per alleviare la delusione del mancato obiettivo, oltre al panorama facciamo gli onori al frugale spuntino, e poi con tranquillità, ricalcando a ritroso il tracciato fatto all’andata ritorniamo sul ciglio strada, proprio là dove causa forza maggiore, stamane abbiamo lasciato l’auto (30min).
Dislivello assoluto 450 m.
Tempo di cammino ore 2:40.
Lunghezza tragitto Km 9.