28/02 M.Gusaur
Diario di Bordo > 2020
Valvestino
Monte Gusaur
28/02/2020
La curiosità d’esplorare nuovi sentieri oggi ci porta nella selvaggia Valvestino, nel cuore verde dell'Alto Parco Garda Bresciano, dove tra lussureggianti boschi e solari alpeggi il tempo sembra essersi fermato, e la vita dei piccoli borghi rurali è ancora scandita dal tranquillo ritmo della natura.
Muovendo i primi passi della giornata lungo la provinciale che da Molino di Bollone (650m) cala a Gargnano, subito dopo il ponte sul Toscolano scorgiamo la mulattiera che a sinistra sale verso monte, la nostra via maestra per il Gusaur. Tralasciato da lì a poco il segnavia 54 che a destra devia per la Val Cava e persistendo sull’agevole e mai faticoso zigzag della sterrata che risale il versante esposto sulla Valvestino, superata la fascia boscata nel frattempo ci ritroviamo a camminare tra le setose praterie sommitali, dove sbirciando nel stretto intaglio che a sud separa il Pizzocolo dal Castel di Gaino, ci sorprendiamo ad ammirare un’insolito scorcio sul basso Garda e la penisola di Sirmione. Proseguendo sotto il Dos del Sas e passando accanto a Cascina Tavagnone, alla nostra sinistra ben presto perveniamo alla Pozza di Lavino (980m, ore1:25), altro punto panoramico sulla Valvestino e i suoi paesi. Lasciata la gelata pozza e il solare alpeggio affacciato sulla Valvestino, a questo punto il sentiero 55 valica nell’opposto versante con vista sul Baldo e il dirimpettaio Denervo, dove proseguendo sul lungo saliscendi che a mezzacosta dirige a nord, tralasciati strada facendo un paio di sentieri che digradano in valle e attaccato più avanti l’erto tratto finale che risale alla nostra sinistra, ecco che su a monte sbuchiamo al valico di “Bocca della Croce” (1152m, ore1:25). Tralasciato qui il sentiero che sarà poi il nostro successivo rientro e inerpicandoci invece sull’erta traccia del segnavia 63, seguendo l’ondulato profilo di cresta e abbandonato più avanti il sentiero per Cima Rest, tra sempre più rada vegetazione e setosi tappetti d’erba ingiallita dal freddo, infine approdiamo sulla vetta del M.Gusaur (1421m, 50min), un'anonimo dosso erboso dove la fatica viene ampiamente premiata con l’eccezionale vista sul Garda, l’immancabile dorsale del Baldo e sulla gran parte delle vette e valli dell’Alto Garda Bresciano. Ridiscendendo a ritroso al crocevia di Bocca della Croce (35min) e digradando stavolta giù dalla sterrata contrassegnata col segnavia 70, abbandonata più in basso l’indicazione nord per Magasa e ripiegando alla nostra sinistra sul segnavia 54 (ex 71, 25min), ecco che sul fondo della Valvestino la lunga discesa termina proprio nei pressi dell’antica segheria veneziana (560m, 50min).
Senza dubbi d’orientamento da qui in poi non resta che seguire la sponda sinistra del torrente, dove passando accanto a pittoreschi ponti e per l’antico mulino un tempo abitato dai nonni dell’amico Nicola, ed ecco che per strada asfaltata torniamo a Molino di Bollone (45min).
Dislivello assoluto 771m.
Tempo di cammino ore 5:50.
Lunghezza tragitto Km 17.