25/02 Creste di Pregasina
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Alto Garda Trentino
Creste di Pregasina
25/02/2017
Gira e rigira alla fine rieccoci qui, e precisamente nell’alto Garda Trentino, dove ben lontani dai rigori invernali e dall’afosa estate che ci attende, questo periodo dell’anno è l’ideale per ritornare sui monti che incorniciano il nostro amato lago.
Lasciata l’auto nell’incantevole borgo di Pregasina (532m), nei pressi della sovrastante chiesetta la segnaletica C.A.I a sud ci indirizza ad un primo bivio, dove i nostri sentieri di andata e ritorno si dividono. Tralasciata alla nostra sinistra l’indicazione per Bocca Larici e affidandoci ora alla diramazione N del segnavia 422, alla nostra destra ci issiamo sull’erta rampa che indirizza a cima Nodice. Passando alti sopra l’abitato di Pregasina e ammirando panorami sempre più ampi sull’alto Garda e la dirimpettaia dorsale del Baldo, in località Tof abbandoniamo l’indicazione del 422 (665m, 20min) per proseguire dritti a nord sul segnavia 429 per cima Nodice, e attraversato un curioso varco tra le rocce, poco dopo eccoci all’attacco della Scala Santa (840m, 30min). Risalita la breve scalinata incisa sul versante orientale del Nodice, curiosando tra vecchi manufatti della Grande Guerra e calando poi giù dall’opposto versante, più in basso giungiamo al piccolo cimitero militare e al vicino bivio “Bocca da Lè” (800m, 20min). Ignorata a questo punto la deviazione che a valle ritorna a Pregasina, e preferendo poco più a monte imboccare l’impegnativa diramazione del segnavia 430 per le Creste (1060m, 35min), risalita nel frattempo con divertenti passaggi su roccia la prima elevazione di “Cima Strussia” (1236m), ecco che poco più a sud agguantiamo la piccola croce di vetta di “Cima Al Bal” (1200m, 20min), ideale punto panoramico dove concederci la sosta rancio. Il panorama che si gode da quassù è semplicemente grandioso, e oltre all’ampia vista sui monti del circondario e l’immancabile fiordo del Garda, a ovest si spalanca una luminosa finestra sull’incantevole val di Ledro e il suo lago. Dopo la rituale foto di cima, a sud riprendiamo a seguire l’esile saliscendi del fil di cresta, e vetta dopo vetta, passando strada facendo poco sotto cima Nara e per l’ultima elevazione di M.Guil (1322m), alla fine della seghettata dorsale digradiamo al crocicchio posto a margine dell’idilliaca radura dei “Prati di Guil” (1240m, ore2:15). All’indicazione per “Passo Guil” ora preferiamo quella per “Passo della Rocchetta”, e digradando così alla nostra sinistra giù dal boscoso versante orientale, alla fine ci ritroviamo ai piedi del curioso torrione della Roccheta (1170m, 15min), dove invertendo a questo punto il nostro senso di marcia, a N ci portiamo alla vicina casupola della forestale. Tralasciati a sinistra i segnavia 422 e 422B, alla nostra destra ora imbocchiamo il 130 delle “Greste di Realmol”, e camminando a E lungo il crinalino che porta al M.Palaer, superate le numerose quinte che caratterizzano la frastagliata falesia a picco sul Garda e confluendo più a nord sull'erto segnavia 122 che sale direttamente dalla riva del lago, da lì a poco eccoci alla panoramica Bocca Larici (880m, 40min).
Affidandoci a questo punto dell’escursione alla cementata carrozzabile che cala giù a nord, immergendoci nella folta pineta e incrociando verso la fine del lungo tracciato il bivio del mattino (45min), da lì a poco terminiamo il nostro avventuroso periplo a Pregasina.
Dislivello assoluto 810m.
Tempo di percorrenza ore 6.
Lunghezza tragitto Km 14.