22/04 M.Pizzocolo
Diario di Bordo > 2023
Alto Garda Bresciano
M.Pizzocolo
22/04/2023
In compagnia di vecchi e nuovi amici oggi rieccoci sulla sponda bresciana del Garda, e precisamente a Maderno, dove all’imbocco della Val delle Cartiere il nostro viaggio verso monte prosegue ben oltre l’abitato di Sanico. Un’erta e stretta stradina che dopo la croce di Ortello termina a quota 695 metri, il posto giusto questo per lasciare l’auto a lato della strada e iniziare la nostra avventura.
Tralasciando l’indicazione destra per l’impegnativo sentiero delle creste, su verso monte seguiamo ancora un breve tratto di carrozzabile per Sant’Urbano, prima di deviare a “Ortello di sopra” sul segnavia 211 per malga Valle, un’erta stradina cementata che sotto l’ombrello di scheletrici castagni dai rami ancora spogli, fin da subito mette a dura prova gambe e fiato. Alternando così tratti in falsopiano ad erte rampe, lì nel sottobosco ricco di muschio e colorati fiori primaverili superiamo il bivio di località “Val Prera” (1046m, 45min) e raggiungiamo più in alto ancora quello di Val Singla (1079m, 10min), punto in cui terminato il tratto cementato finalmente inizia lo sterrato. Nell’ombra del Pizzocolo e dei maestosi faggi la salita sembra farsi ora meno aspra, un’illusione che ci accompagna fin nella radura di malga Valle (1340m, 40min), dove giusto il tempo di tirare fiato, e su per un’ultimo brusco cambio di pendenza finalmente intercettiamo la trasversale mulattiera del segnavia 287 (1462m, 25min). Raggiunta così la panoramica alta via che lungo la dorsale principale del monte s’affaccia sull’intero basso Garda e la pianura, non resta che proseguire in leggera salita verso nord, dove passando strada facendo ai piedi di una fessurata placca rocciosa e dinanzi al bivacco “Due Aceri”, in costante ma leggera salita guadagniamo ben presto la vetta del Pizzocolo (1580m, 20min), un privilegiato punto di vista sul Baldo e il lago che non delude mai. Fatta la rituale foto di gruppo e la meritata sosta rancio, non rimane che tornare sui nostri passi lungo il sentiero 211 della dorsale, dove proseguendo stavolta ben oltre il bivio di malga Valle (20min), sempre con rotta sud passiamo dinnanzi a quel che era una Casa matta della Grande Guerra fin a intercettare il sentiero TM19 per il Dosso del Barbio (1458m, 15min). Con bella vista sul golfo di Salò abbandoniamo così la mulattiera principale per calare tra i prati giù alla nostra sinistra, un sentiero secondario che poco più in basso abbandoniamo per risalire l’evidente traccia che nella macchia boscata rimonta in groppa al Dosso del Barbio, una bella prateria affacciata sul Garda e sul promontorio di Maderno, dove dritti a est caliamo poi al “Casetto del Veronese” (35min), un solitario casolare dall’invidiabile vista lago che merita d’esser immortalato.
Calando a questo punto giù dalla stradina cementata di servizio al casolare, con direzione ovest andiamo a intercettare giù in basso la strada che risale da Sanico (956m, 35min), la medesima risalita al mattino, dove passando per la chiesetta di Sant’Urbano (872m, 10min) e sotto il porticato della vecchia cascina comunale, in costante discesa superiamo il bivio per malga Valle (15min), fin a concludere la giornata al punto di partenza (10min).
Dislivello assoluto 885m.
Tempo di cammino ore 4:40.
Lunghezza tragitto Km13.