07/11 M.Vignola
Diario di Bordo > 2020
Brentonico
M.Vignola
07/11/2020
C’era una volta…e ad Avio c’è ancora, un’antico castello, che posto a sentinella sulla Val d’Adige custodisce storie d’amore e di cavalieri. Una suggestiva atmosfera medievale dove aspettando invano di veder calare dall’alto della torre l’immancabile treccia di qualche damigella là prigioniera, con la testa bassa alla fine non ci resta che attaccare il ripido versante orientale del M.Vignola, altro che trecce e dame!
Pochi passi sull’acciottolato viottolo che risale al Castello di Sabbionara (230m) sono sufficienti per aggirare l’imponente cinta muraria e risalire così alle spalle dell’antico maniero, un’ottima posizione per immortalare dall’alto l’intera fortezza prima di scomparire nel bosco e portarci alla biforcazione delle nostre due vie d’andata e ritorno (455m, 30min). Proseguendo qui sulla diramazione sinistra del 686 ben presto la comoda mulattiera lascia il posto all’erto sentiero che d’improvviso s’impenna dritto su per la massima pendenza, un’impietosa salita che sembra non finire mai, e dove adeguando il passo alla fatica e lasciandoci piacevolmente confondere dalle inebrianti essenze del bosco autunnale, tralasciando strada facendo la diramazione sinistra per “Piagù” e con l’incombente Corno della Paura che visto dal basso fa onore al proprio nome, infine ecco che su in alto approdiamo nei dolci e verdi pendii di Bocca d’Ardole (1377m, ore1:50). Proseguendo qui a sinistra lungo la comoda strada d’arroccamento e infilando una di seguito all’altra alcune suggestive gallerie scavate nella nuda roccia, ecco che senza fatica approdiamo tra i resti degli appostamenti d’artiglieria sul Corno della Paura (1518m, 20min), manufatti ben conservati della Grande Guerra che qui contendono la scena alla strepitosa vista sulla Val Lagarina, le creste del Baldo e il dirimpettaio altopiano lessinico. Tornati sulle nostre tracce giù a Bocca d’Ardole (20min) e proseguendo stavolta verso nord, abbandonata una prima volta la mulattiera militare per una capatina sull’estremo sperone proteso sulla Val d’Adige (1412m, 10min) e seguendo più avanti una seconda e ben segnalata deviazione che su per le colme di Vignola bypassa una zona franosa, ecco che intercettata nuovamente la strada d’arroccamento e tralasciato al prossimo bivio il sentiero che sarà poi il nostro rientro, ben presto giungiamo nella zona monumentale ai piè del Vignola (1507m, 40min), dove guadagnata con un’ultimo strappo la strategica cima (1607m, 10min) non ci resta che fare gli onori al meritato spuntino mentre la vista spazia libera su una miriade di monti già risaliti e altri ancora da scoprire.
Ai piè del monte non resta che girare le spalle all’evocativo monumento dedicato ai Caduti e tornare a ritroso al bivio già incontrato all’andata, dove deviando stavolta sul sentiero 687 (1497m, 20min), passando dalla fascia boscata al verde pianoro del bivacco Vignolet (1340m, 20min) e poi via giù sul scosceso sentiero che s’intrufola nuovamente nel bosco, ed ecco che intercettato il tratto iniziale salito al mattino (455m, ore1) alla fine ci ritroviamo sotto le mura dell’antico maniero, dove per la gioia di ginocchia e caviglie la giornata termina sull’acciottolato viottolo di Sabbionara (30min).
Dislivello assoluto 1377m.
Tempo di cammino ore 6:10.
Lunghezza tragitto 20Km.