12/08 - GrEsGa

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12/08

Diario di Bordo > 2013
Ferrata brigata Cadore “l’Eterna”
12/08/2013
Tra una fetta biscottata e un sorso di caffè, confidando nelle rosee previsioni meteo e a dispetto delle nubi che nottetempo hanno offuscato le cime circostanti, dissolvendo ogni dubbio, decidiamo che la ferrata “Eterna” sà da far!
Con partenza dal rifugio di Passo Fedaia (2057m), posto all’estremità est del lago stesso, seguendo le indicazioni per la via ferrata “Eterna” (brigata Cadore) risaliamo inizialmente su per il pendio sterrato della pista da sci, posto proprio alle spalle del rifugio. Risalite giusto un paio di erte rampe, abbandonato il comodo tracciato e arrancando faticosamente alla nostra sinistra, affidandoci ad una palina indicativa per la ferrata e più avanti a dei bollini rossi, superando nel frattempo delle levigate placconate rocciose infine eccoci alla base dei “Lastià di Serauda”, dove ci attende l'attacco della mitica via ferrata (50min.). La targa riporta l’inquietante avvertimento “Molto Difficile”, e infatti già dal verticale attacco realizziamo che mai termine fu tanto appropriato; ma questo non è ancora niente! Infatti l’unica certezza che ci guida per tutta la lunghezza della via, è l’indispensabile cavo d’acciaio, che come un prezioso filo d’Arianna, oltre a indicarci la via ci assicura una continua presa per le mani e trazione per le braccia, invece come appoggi per i piedi, bisogna cercare tra le più minuscole e nascoste scaglie di pietra, e spesso la ricerca è veramente un’impresa!! Superata una lunga e inclinata lavagna iniziale, veramente verticale ed esposta, più in alto ci aspetta un altrettanto lungo, e aereo saliscendi sulla frastagliata cresta. Incalzati dall'incertezza meteo e senza perdere di vista l'appoggio successivo, passando alternativamente da un versante all’altro e a tratti camminando direttamente sull’affilata lama del fil di cresta, scavalcato con agile “spaccata” un profondo intaglio e calando poi giù da un diedro affacciato sul versante orientale, ecco che percorso un breve sentierino pianeggiante e risalita infine un’ultima serie di cambre, su in alto concludiamo l’impegnativa via ferrta (ore 2:40). A questo punto, mescolandoci ai curiosi turisti che comodamente sono saliti fin qua su con la cabinovia che sale da Malga Ciapela, curiosando tra i manufatti della grande guerra e seguendo il percorso della zona monumentale, in breve ci portiamo alla stazione intermedia di Forcella Serrauda (2857m).
Dopo la sosta ristoro al Bar della stazione, infilata una galleria (una sorta di grosso tubo metallico) sbuchiamo sul sottostante ghiacciaio, e seguendo da lì la vecchia pista da sci, inizialmente per nevaio e infine su morena, giù in basso concludiamo l’escursione al Passo di Fedaia (ore 1:20).
Dislivello assoluto 800 m.
Tempo totale di percorrenza 4 ore. (più mezzora circa, per la visita ai manufatti della Grande Guerra).
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