19/06 - GrEsGa

Vai ai contenuti
Privacy e Cookies Policy

19/06

Diario di Bordo > 2021
19/06:
Masarolis →Montemaggiore.
Dopo una notte passata alla bell’e meglio su giacigli di fortuna e una colazione a base di caffè e “gubana”, arriva il momento di ritornare sui nostri passi fin al cimitero che sta’ poco sopra l’abitato di Masarolis, dove invece del sentiero che ieri ci ha portato fin qui stavolta ci manteniamo sulla strada stessa, un breve tratto in compagnia prima che il gruppo si sciolga e ognuno prosegui con il proprio passo sul sentiero che accorciando la strada porta direttamente a Tamoris (806m, 20min), altra frazione di Torreano. All’incrocio della strada principale che esce dal piccolo borgo a destra proseguiamo fino a deviare al prossimo bivio sulla strada che in piena curva risale a sinistra, una forestale dove prima per asfalto, poi su cemento e infine per sterrato risaliamo fin alla bocchetta Masarolis (955m) per calare poi giù a nord fin sulla strada asfaltata che porta al Pian di Fraccadice (650m, ore1:30), un’area ricreativa con tanto di agriturismo dove di buon mattino si può già assaporare l’aroma del caffè. Riprendendo a camminare lungo la strada passiamo per l’ex valico di Robedischis, giusto una foto alla vecchia casermetta di frontiera prima di proseguire sulla forestale fin ad attraversare il guado della Capra (417m) dove per l’ennesima volta ritroviamo Graziella e Gino col loro inseparabile carrellino, un gioco al rimpiattino che porta a superarsi e riprendersi gli uni con gli altri lungo il cammino fin su a Prossenicco (552m, ore1:50), un’idilliaco paesino arroccato sulle pendici della montagna dove proprio lì alla fontana del paese c’è giusto il tempo per scambiare quattro ciàcole e riempire le borracce. Lasciata la simpatica compagnia la sorpresa non finisce qui, infatti poco dopo ecco apparire Monica, un’altra veterana dei “cammini” che ieri ha condiviso con noi l’ospitalità di Masarolis, e che in compagnia delle figlie Aurora, Sara e dell’amica Carmen è già accomodata a un tavolo della locanda che si trova sulla viuzza centrale, l’ennesima tentazione a cui però stavolta sappiamo resistere tirando dritti fin fuori dal paese. Fatta eccezione per il breve tratto di sentiero che dopo il cimitero ci riporta nel bosco, per il resto proseguiamo sulla strada asfaltata che in costante discesa cala fin sul Ponte Vittorio (395m, ore1:40), altro storico valico che al di là del Natisone porta in Slovenia. Proseguendo sulla sterrata che corre parallela al fiume e concedendoci da lì a poco un bagno rivitalizzante nelle sue acque cristalline, ecco che raggiunti nel frattempo da Monica e il resto della compagnia più avanti ci ritroviamo ad attraversare il rio Bianco, un guado dal fondo cementato e viscido che richiede attenzione prima di iniziare la risalita su per l’erto versante del monte. Mentre le compagne di viaggio sono lì intente ad asciugarsi i piedi, noi iniziamo ad attaccare l’erto sentiero che risale di quota fin tra i pascoli alpini, dove raggiunto nel frattempo il solare ripiano di Cartegna (688m, ore1:20), ecco che lì vicino alla graziosa “Casa Graziella Pia” ci ritroviamo a dover scegliere tra l’indicazione sinistra che cala nel bosco o rimanere sulla forestale che tira dritto in quota, due vie alternative per l’abitato di Montemaggiore e ambedue evidenziate dal pesciolino azzurro del nostro cammino. Dopo aver perlustrato per un breve tratto sia l’una che l’altra via, infine decidiamo di proseguire sulla carrareccia che dritta dinnanzi a noi prosegue prima in piano per poi risalire di quota verso le pendici del Gran Monte, un’altavia ben segnalata dove mantenendoci poco sotto il fil di cresta e attraversata strada facendo una zona franosa, infine arriviamo là dove il Rio Bianco inizia la sua corsa in valle (760m, 40min) un’ambiente suggestivo dove le cascatelle d’acqua che ricadono da una pozza all’altra sono un chiaro invito per una fresca doccia e una meritata pausa. Mentre lì spaparanzati tra le pietre del torrente ci asciughiamo ai raggi del sole, ecco arrivare Monica e il resto del gruppo, l’ennesima occasione per scambiare quattro battute prima di riprendere il cammino lungo il sentiero che alla base dei calanchi riprende quota traversando sulle pendici di Punta Maggiore, un tragitto nel bosco dove aggirato su a monte l’alto impluvio del rio Lemagna, alla fine di un lungo saliscendi la nostra giornata termina tra le vie di Montemaggiore (795m, 50min), una piccola frazione nel comune di Taipana dove tra il pugno di case raggruppate attorno alla chiesa e all’unica via che lo attraversa ci ritroviamo ben presto seduti attorno a un tavolo della locanda “Montecarlo”, dove in attesa della cena e con una fresca birra in mano salutiamo l’arrivo di Monica, Aurora, Sara e Carmen, che con passo lesto tirano dritto verso il centro sociale, l’ex scuola del paese che là in fondo alla strada sarà il loro campo base.
Dislivello: +1020m, - 880m.
Tempo di cammino: ore 8:10.
Lunghezza tragitto: Km 29.
Torna ai contenuti