08/01 Passo Coe
Diario di Bordo > 2022
Da Passo Coe alla Costa d’Agra
08/01/2022
Cielo azzurro già di primo mattino e immacolate distese illuminate dal sole, una condizione perfetta per fuggire più che in fretta dall’uggiosa foschia della pianura e salire sull’altopiano di Folgaria. Una montagna tutto sommato vicina a casa, dove tra piste da scii e silenziosi sentieri ognuno può trovare la propria dimensione invernale.
Lì a fianco dell’osteria di Passo Coe (1600m) non sarebbe male iniziare la giornata lasciandoci trasportare dal tapis roulant, una comodità questa però riservata ai soli sciatori, mentre a noi cultori del passo lento non resta che rompere il fiato seguendo la
traccia che parallela al magico tappeto risale fin a intercettare la
pista da scii. Un incrocio delicato questo, dove con attenzione bisogna attraversare veloci per riprendere sul lato opposto il percorso pedonale che tra i radi abeti spruzzati di neve s’allontana dal frenetico via vai del carosello sciistico, per calare poi al
crocevia di Bocca Val Orsara (1610m, 30min). Tralasciando qui le indicazioni che a destra e a sinistra inviano ad altre destinazioni, dinnanzi a noi attacchiamo l’erto sentiero che su verso monte scompare nel
bosco, un’incantevole atmosfera tutta invernale dove accompagnati dal cadenzato scricchiolio dei nostri passi e senza mai perdere di vista l’indicazione del segnavia 124, superata su in alto la fascia boscata d’improvviso ci ritroviamo tra i solari
alpeggi alpini, un’immacolata e sfavillante distesa di neve dove giusto il tempo di prendere fiato, e sempre su per la massima pendenza ben presto raggiungiamo
malga Pioverna Alta (1721m, 30min.), primo pit-stop della giornata e momento giusto per ammirare la strepitosa vista che ben oltre l’altopiano folgaretano e i vicini gruppi del Pasubbio e Lagorai, alle nostre spalle supera i monti della Val d’Adige per arrivare fin alle algide vette dell’Adamello, Presanella e Brenta. Ripreso poi il nostro cammino verso monte e transitando più in alto per la stazione intermedia della
seggiovia di dosso Pioverna (20min.), mantenendoci qui alla larga dagli sciatori e dalle piste a loro riservate, senza tregua attacchiamo l’ennesimo cambio di pendenza che risale fin alla successiva stazione della funivia di Costa d’Agra (1819m, 30min.), massima elevazione della giornata dove oltre le cime già menzionate il proverbiale giro a 360° si completa con la vista sugli altipiani vicentini e le maestose cime dolomitiche della Val di Fassa. Mantenendoci a questo punto paralleli alla pista che a nord scivola giù nella Val delle Lanze e deviando da lì a poco sulla
traccia che a destra ricalca il tracciato di una vecchia mulattiera militare, calando a est sul bordo di una pozza d’acqua gelata e immergendoci subito dopo nella sottostante fascia
boscata, alla fine giù in valle andiamo a intercettare la provinciale asfaltata, giusto a poche decine di metri dal
rifugio di Valbona (1694m, ore1), posto ideale per la sosta rancio.
Lasciato l’ospitale rifugio e abbandonate a questo punto le piste innevate, seguendo l’asfalto della provinciale che corre sul fondo della Valbona e superato strada facendo il
confine regionale, nel frattempo giungiamo alla zona monumentale di Malga Zonta (1540m, 40min), il paradiso dello scii da fondo dove mescolandoci ai numerosi turisti che in questa stupenda giornata di sole e neve animano la
conca di Passo Coe, sfiorando la riva del laghetto e la vicina recinzione della “Base Tuono” seguiamo uno dei tanti sentieri che agevolmente portano dritti al nostro punto di partenza (40min.).
Dislivello assoluto 219m.
Tempo di cammino ore 4:10.
Lunghezza tragitto Km10.