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11.9 Corna Blacca

Diario di Bordo > 2014
Ai piedi della Corna Blacca
Sulle orme di “Capitan Zenith”
11/09/2014

Perlasca Giorgio e Giacomo, due ribelli che oltre a condividere il medesimo cognome a modo loro hanno condiviso il medesimo Ideale. Infatti se il primo ha coraggiosamente contribuito a salvare dalla deportazione nazista migliaia di ebrei ungheresi, il secondo, di origine bresciana e conosciuto con il nome di battaglia di “Capitano Zenith”, abbracciando dopo l’armistizio la causa antifascista si aggregò alla formazione partigiana delle “Fiamme Verdi” per essere poi catturato e giustiziato nel febbraio del 1944 assieme ad altri suoi compagni d’arma. Dal tragico evento il suo nome venne dato a una brigata delle Fiamme Verdi, operante proprio qui, tra la Valsabbia e la Valtrompia.

Percorsa la SS237 della Valsabbia giungiamo a Lavenone, dove abbandonato il solco del Chiese imbocchiamo alla nostra sinistra la stretta e tortuosa strada che risale al solitario borgo di Presegno (1000m), un pugno di case per lo più abbandonate dove senza meta o tempi da rispettare ci affidiamo all’indicazione dell’ippovia e al caratteristico tricolore del sentiero “Perlasca”, un’agevole mulattiera che a nord prosegue a margine dei pascoli prima d’infilarsi nel folto del bosco. Ed è così che lì nell’ombra di abeti e faggi, seguendo l’agevole tratturo a un certo punto ci lasciamo depistare dall’anonimo sentiero che a sinistra s’inerpica su verso monte, un’inconcludente girovagare nell’oscuro sottobosco che dà l'opportunità d'immortalare alcuni profumati funghi appena sbocciati dal proprio ovolo e ancora bagnati di rugiada, prima di ritornare sui nostri passi per proseguire poi fin al successivo bivio, dove tralasciando l’indicazione che a destra invia giù in valle, stavolta a sinistra imbocchiamo il sentiero che su per le pendici meridionali del monte sbuca tra i pascoli di Malga Gardo (1200m, ore1:35), un lusureggiante pianoro che nell'ombra della Corna Blacca s'affaccia sui dirimpettai pinnacoli delle “Piccole Dolomiti Bresciane” e i monti della Valsabbia. A questo punto, avendo perso di vista il tricolore del sentiero Perlasca, lì tra i prati che circondano la malga proseguiamo lungo il viottolo che a sud sale fino alla vicina cascina di località Selva (1325m, 35min), l’occasione giusta per immortalare un singolare scorcio sulla parte meridionale della Valsabbia, prima di ritornare verso nord mantenendoci stavolta sulla traccia che alta sul pascolo di Gardo supera un gruppo di graziose cascine e porta dinnanzi a uno dei tanti capanni dedicati alla dea Diana, posto e momento giusto per la meritata sosta (1240m, 50min). Con l’imponente Corna Blacca alle spalle ora non resta che digradare nuovamente tra i pascoli delle Cascine Gardo per ritornare così al medesimo bivio per Presegno già intercettato all’andata (1160m, 30min), dove però stavolta a sinistra proseguiamo in discesa fin giù a località Vaiale (950m, 40min), dove lì d’innanzi all’albergo “Piccole Dolomiti” delle dettagliate indicazioni del sentiero “ Perlasca” sembrano messe apposta per ricordarci di partir da qui la prossima volta.
Facendo tesoro di questo punto di partenza, non ci rimane che imboccare l’unica via d’accesso alla piccola contrada per andar così a intercettare la stessa strada che stamane abbiamo risalito dalla Valsabbia in auto, gli ultimi cinque chilometri d’asfalto che in erta salita portano a Presegno (50 min).

Dislivello assoluto 375 m.
Tempo totale di cammino ore 5.
Lunghezza tragitto Km. 20.
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