25.1 Costa d'Agra
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Folgaria e dintorni
25/01/2014
25/01/2014
Tanta neve, sole e cielo azzurro, un’incantevole e stuzzicante giornata che fin dalle prime ore del mattino ha inevitabilmente attirato a Passo Coe (1610m) una miriade di sciatori. Un caotico carosello turistico dove pungolati dalla frizzante brezza e con la speranza di esplorare sentieri più tranquilli, alle spalle del negozio noleggio scii che si trova sul lato sinistro della strada, lasciamo il parterre d’arrivo delle piste per incamminarci sul segnavia del sentiero europeo E5.
Attraversate in un paio d’occasioni le piste da scii ben presto il comodo e ben battuto sentiero “
percorso ciaspole” si allontana dal caotico centro sciistico per calare nell’ampio avvallamento che segue a nord, un tranquillo inizio di giornata dove mantenendo direzione N-E in breve giungiamo al crocevia di Bocca Vallorsara (1621m). Seguendo a questo punto l’indicazione per malga Pioverna Alta e arrancando faticosamente su per il
boscoso pendio che sta dinnanzi a noi, su per la massima pendenza ci portiamo nell’ampio alpeggio di
malga Pioverna (1740m, ore1) primo pitstop della giornata dove in un sol colpo d’occhio abbracciamo l’intero altopiano folgaretano con gli algidi massici dell’Adamello e del Brenta a far da sfondo. Dopo una breve sosta contemplativa, su a monte raggiungiamo in successione le stazioni delle seggiovie di Dosso Pioverna (1778m) e
Costa d’Agra (1820m, 40min.), punto culminante dell’escursione dove ad oriente il panorama si completa con la vista sugli altopiani di Lavarone, Luserna, e la pianura vicentina. Lasciata alle nostre spalle la rumorosa e grigia stazione della seggiovia, con ampio zigzag ora caliamo giù dal
pendio orientale, e immergendoci nuovamente nel bosco, più in basso intersechiamo l’asfalto della strada provinciale, giusto a pochi metri dal
rif. Valbona (1690m, ore1:10). La sosta nell’accogliente rifugio è l’occasione per scambiare quattro chiacchiere con i simpatici e cordiali avventori, ed è proprio su loro indicazione che invece di seguire il nastro asfaltato della provinciale per il ritorno imbocchiamo il segnavia 525, un sentiero che alle spalle del rifugio e in disparte dalla strada stessa s’inoltra nel fitto bosco.
Man mano che avanziamo nell’ovattato e immacolato sottobosco, le indicazioni bianco/rosse ben presto si confondono nella spessa coltre, e così affidandoci alle tracce lasciate da chi ci ha preceduto, quando più avanti il tracciato tende a diverge ancor più verso oriente, abbandoniamo il sentiero ufficiale per seguire una traiettoria che piegando decisamente a S-W porta così a recuperare l'asfalto della strada provinciale, proprio in prossimità del confine fra Trento e Vicenza (1550m, ore1). Camminando a questo punto direttamente sul
nastro asfaltato e transitando nel frattempo per l'ex base Nato, ecco che senza alcun problema d'orientamento concludiamo il nostro periplo a Passo Coe (40 min.).
Dislivello assoluto 350m.Tempo di cammino 4:30 ore.
Lunghezza percorso 12 KM.