30.12 Corno d'Aquilio - GrEsGa

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30.12 Corno d'Aquilio

Diario di Bordo > 2011
30.12.2011  
Corno d’Aquilio
Dal fondo della val d’Adige, e precisamente dall’abitato di Peri, oggi risaliamo l’erta strada che con undici stretti tornanti ci porta fin su a Fosse, dove proseguendo da lì verso nord, ecco che il nostro viaggio in auto termina nel comodo parcheggio di contrada Tommasi (1157m.), ideale punto di partenza per la nostra ultima escursione dell’anno.
 
Scortati da un paio di amici a quattro zampe che fin da subito si sono aggregati al gruppo, a nord imbocchiamo la strada forestale in uscita dalla piccola borgata, e deviando poco dopo alla nostra sinistra sul sentiero n°250 che risale il boscoso versante orientale del monte, più in alto sbuchiamo nei pressi della grotta del Ciabattino (1450m, ore1), direttamente nei pascoli della Preta. Lasciata a questo punto la grotta alle nostre spalle, verso sud risaliamo il dolce pendio erboso che ci fa guadagnare la cima del Corno d’Aquilio (1545m, 20min.), dove malgrado l’impietosa foschia ci precluda la vista del lago, spaziando con lo sguardo al di sopra della fosca superficie ammiriamo il luminoso spettacolo del soleggiato altopiano, delle sue contrade e del maestoso Carega, mentre sul lato opposto del profondo solco dell’Adige, ben allineate l’una dietro l’altra, come tanti soldatini sfilano le cime baldensi. Scattata la rituale foto sotto la ferrea croce di cima e allontanandoci in direzione nord, rimanendo per un buon tratto alti sul crinale e digradando più avanti nuovamente giù nei pascoli della Preta, transitando nei pressi dell’ex caserma della guardia di finanza e proseguendo lungo la comoda carrabile, con direzione nord-ovest giungiamo alla vicina malga Pealda (1474m, 50min.), ideale riparo dal fastidioso vento di tramontana, dove condividendo un pezzo di pane con i due cani che fin qui non ci hanno mai abbandonato, brindando con del semplice te caldo, salutiamo il vecchio anno.
Ritornati sul tracciato della carrozzabile e dirigendo ad est verso la base del M.Cornetto (riconoscibile dall’odioso traliccio che svetta sulla cima), svoltando a questo punto verso sud e passando vicino alla malga Pealda Bassa (1429m), ecco che proseguendo sulla carrozzabile facciamo ritorno a contrada Tommasi, dove congedandoci dai due simpatici compagni di viaggio, concludiamo la nostra escursione (ore 1).
Dislivello assoluto 380m. circa.
Tempo totale di percorrenza ore 3 :10.

                                    

Curiosità: Il Corno d'Aquilio e il Corno Mozzo sono situati nella parte più occidentale dell'altopiano lessinico e si elevano rispettivamente alle quote di 1546 e 1534 m. sul livello del mare. Entrambi i rilievi sono caratterizzati, verso occidente e meridione da ripide scarpate localmente strapiombanti, mentre sul versante settentrionale ed orientale si trova un paesaggio subpianeggiante e dolcemente ondulato.
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