11/08 M.Altissimo di Nago
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M.Altissimo di Nago
11/08/2021
Con l’entusiasmo che anima ogni nostra escursione oggi torniamo volentieri sull’ameno e solare altopiano di Brentonico, il posto giusto per allontanarci dal caotico viavai dei turisti che invadono le strade e le spiagge gardesane e risalire l’erto sentiero che da San Giacomo risale dritto sull’Altissimo di Nago. La vetta più settentrionale della lunga catena del Baldo che qui sembra dividere non solo il profondo solco dell’Adige dal fiordo Gradesano, ma anche due stili completamente diversi di vivere il territorio e il proprio tempo.
Sul retro della caratteristica chiesetta di San Giacomo (1196m) lasciamo l’asfalto della provinciale per seguire la
sterrata che a nord dirige verso Festa, un breve tratto pianeggiante prima di deviare a sinistra sull’erto sentiero
622 per l’Altissimo, la nostra meta. Lasciandoci così alle spalle l’amena e piccola borgata, tra solari pascoli e ombrosi boschetti ci innalziamo sempre più di quota fin sul ripiano di
malga Campo (1635m, ore1.), l’occasione giusta per concederci una breve pausa sull’omonima collinetta, dove sotto la commemorativa croce dedicata ai caduti della Grande Guerra possiamo ammirare con tutta calma l’intero altopiano di Brentonico e i suoi centri abitati. Lasciata la malga e ignorata la carrabile che qui proviene da “Bocca del Creer”, non rimane che riprendere ad arrancare sempre più faticosamente verso monte fin a
Bocca Paltrane (1831m, 40min), una finestra spalancata sulla Val del Parol con vista sulle algide vette della Presanella, un’ottima scusa anche questa per recuperare fiato prima di riprendere a salire fin al prossimo
crocevia, ennesima sosta di mezzavia dove tralasciando l’indicazione sinistra per il “sentiero dei Cirmoli”, senza tregua attacchiamo la groppa erbosa che su in alto porta direttamente al storico
Damiano Chiesa, l’accogliente rifugio che a quest’ora del giorno è già in piena attività, e dove vista la fila di turisti lì in attesa di essere serviti, a noi non resta che risalire i pochi metri che ci separano dalla tondeggiante sommità dell’Altissimo (2078m, 40min.), un grandioso punto panoramico ben affacciato sul fiordo gradesano dove lo sguardo spazia a 360° su gran parte dell’arco alpino bresciano, trentino e veneto. Dopo esserci riempiti gli occhi di tanta bellezza, a malincuore arriva il momento d’imboccare al sottostante rifugio la brecciata indicata dal segnavia 633, un primo tratto pianeggiante verso sud prima di calare al bivio di Busa Brodeghera (1990m, 10min), l’ennesimo punto panoramico con vista sulla Colma di Malcesine e il Garda dove tralasciando il segnavia per Bocca di Navene, giù dal versante orientale non rimane che seguire l’interminabile zigzagare della vecchia strada militare per concludere così la discesa alla Bocca del Creer (1617m, 40min), posto e momento giusto per posare a terra gli zaini e accomodarci ad uno dei tavoli del rifugio
Graziani.
Dopo la meritata sosta rieccoci in marcia sul
sentiero 633 che dalla Bocca di Creer digrada ora dolcemente a nord fin al successivo
crocevia nei prati di Pasna (1530m, 10min). Tralasciando la deviazione per malga Bes e persistendo sul segnavia fin qui seguito, passando accanto a una pozza per l’abbeveraggio del bestiame ben presto lasciamo il pascolo per scomparire poi nell’ombroso bosco, un sentiero tutto in discesa che infilando
l’impluvio del torrente Sorna va a intercettare giù in basso la
provinciale di Brentonico, dove proprio lì in pieno tornante non resta che attraversare la strada per risalire il breve tratto di pista pedonale che ritorna a San Giacomo (40min).
Dislivello assoluto 870m.
Tempo di cammino ore 4.
Lunghezza tragitto Km 13.