08/05 Palermo-S.Cristina - GrEsGa

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08/05 Palermo-S.Cristina

Diario di Bordo > 2024
Magna via Francigena
Palermo→ Santa Cristina Gela
08/05/2024
In quel di Palermo (14m s.l.m), la prima tappa della Magna via Francigena non poteva che iniziare dalla piazza antistante la magnifica Cattedrale, dove l’immancabile foto di gruppo e l’ottima colazione nel bar lì vicino è quel che ci vuole, prima di caricare in spalla gli zaini e incamminarci su Corso Vittorio Emanuele, un’importante arteria cittadina che dal centro storico s’allontana verso sud/ovest, e dove passando strada facendo dinnanzi a rigogliosi giardini e prestigiosi palazzi come Villa Bonanno e Palazzo dei Normanni, ecco che al di là di Porta Nuova proseguiamo poi su via Calatafimi fin ad arrivare al bivio con la strada per Monreale (ore1).

Lasciandoci così alle spalle la città e le sue vie trafficate, lì alle pendici del Monte Caputo ci ritroviamo ad arrancare su per la prima salita della giornata, un sinuoso nastro d’asfalto che a ogni tornante allarga sempre più la vista su Palermo e il suo mare, e dove mantenendoci rigorosamente a bordo strada, lassù in alto facciamo il nostro ingresso a Monreale (30min, 310m), un belvedere sulla Conca d’Oro e Palermo stessa che nemmeno il cielo grigio può oscurare. Nel frenetico viavai di chi va’ al lavoro o di chi semplicemente inizia un nuovo giorno, su per la via principale arriviamo ben presto nel centro storico, dove dinnanzi al portone ancora chiuso del Duomo non avevamo fatto i conti con l’orario d’apertura al pubblico. Col dubbio sul da farsi ci ritroviamo così a girare senza meta attorno alla fontana del “Tritone”, una sorta di rito propiziatorio che per puro caso ci svela l’accesso al “Chiostro dei Cappuccini”, l’unica porta aperta a quest’ora del giorno, dove tra souvenir e cartoline ci ritroviamo direttamente sotto il prestigioso porticato che incornicia il giardino interno, un mondo parallelo che tra luci e ombre ispira pace e invita alla meditazione. Ma ecco che la tranquilla dimensione spirituale viene bruscamente interrotta dai solerti custodi che c’invitano a rispettare l’orario accomodandoci fuori, dove lì nella sonnecchiante piazzetta la tirannia del tempo e l’incertezza meteo lasciano appena il tempo per un caffè al volo, prima d’avviarci sulla via centrale, dove tra serrande ancora abbassate e negozi già aperti, in fuga precipitosa ignoriamo il segnavia bianco/rosso del cammino che lì vicino alla Cattedrale porterebbe giù ad Aquino. Ed è così che per svista o semplicemente perché la fretta è cattiva consigliera, punzecchiati dalla leggera pioggerellina ci lasciamo alle spalle il centro storico e proseguiamo sulla statale che a sud-ovest prosegue per la frazione Pioppo, un nastro d’asfalto che da lì a poco abbandoniamo per deviare a sinistra sulla vecchia linea della “Via Ferrata”, una strada più stretta e meno trafficata che con qualche chilometro in più aggira la testata della valle del Fiume Oretto fin a ricongiungersi col sentiero ufficiale nella periferia a monte di Altofonte (445m, ore2), dove lassù, alle pendici della Moarda ci aspetta un punto di vista diverso sia su Monreale che Palermo. Sfoggiando a questo punto le colorate mantelle impermeabili, dinnanzi al cimitero d’Altofonte e contrada Cozzo di Castro proseguiamo sulla SP5, altro lungo nastro d’asfalto dove lasciandoci guidare stavolta dai segnavia della “Magna via Francigena” che spesso qui si sovrappongono a quelli del cammino garibaldino dei “Mille”, con la testa bassa e sferzati da acqua e vento risaliamo al bivio di Portella Rebuttone (710m, ore1).
Abbandonata ora la provinciale per “Piana degli Albanesi”, sulla sinistra proseguiamo ancora per un buon tratto su asfalto, prima di prendere a destra la trazzera sterrata che tra pozzanghere e fango risale con non poca fatica su per l’ennesima collina (772m, ore1:10), prima d’intercettare sull’opposto versante la stradina che con vista sul lago di Piana degli Albanesi cala giù in valle e risale subito dopo a Santa Cristina Gela (674m, 35min), dove proprio all’entrata del paese la nostra giornata termina sotto la tettoia dell’albergo Belvedere.
Dislivello assoluto 700m. (↑ 929m, ↓ 336m).
Tempo di cammino ore 6:15.
Lunghezza tragitto Km 27.  
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