23/06
Diario di Bordo > 2021
23/06:
rif. F.lli Grego →M.Lussari.
Al nostro arrivo eravamo talmente stanchi e presi a cercar un riparo, che ieri sera non abbiamo nemmeno avuto il tempo di guardarci attorno, una mancanza imperdonabile che stamane siamo pronti a espiare immortalando fin dalle prime ore del giorno il disco luminoso che là in fondo alla Val Saisera illumina come una cometa il M.Lussari, la nostra meta. Un bel modo d’iniziare quest’ultima giornata di Cammino prima di rinfrescarci la faccia e scender giù in sala da pranzo dove ci aspetta l’irrinunciabile colazione, un momento conviviale dove l’accento famigliare delle simpatiche e giovani signore del tavolo lì vicino attira la nostra attenzione. Ed è così che rotto il ghiaccio con i soliti discorsi sul tempo che è stato e quel che sarà, e ben presto scopriamo di essere in compagnia di due veronesi “DOC”, di quelle che Lessinia e Baldo tanto per intenderci conoscono a menadito. Una bella sorpresa, che dopo le presentazioni di rito ben merita una foto di gruppo, prima di incamminarci in compagnia di Silvia e Clara sulla strada forestale che nel bosco cala velocemente di quota fin giù a Malga Sàisera (1004m, 50min), altra occasione per ammirare l’imponente parete nord del Montasio che alle nostre spalle domina l’intera vallata. Procedendo da qui in poi lungo la pianeggiante strada che corre nel fondo valle e passando da lì a poco dinnanzi al cimitero austro-ungarico della Grande Guerra, ecco che abbandonata ufficialmente la foresta di Tarvisio la strada prosegue poi pianeggiante tra i verdi pascoli della piana che prelude il nostro arrivo a Valbruna (721m, ore1), un grazioso e ameno paesino fatto per lo più di lussuosi villini vacanzieri dove a questo punto della giornata bisogna decidere sul da farsi. Infatti, fatti due conti sui tempi e il viaggio che ci aspetta per tornar a casa, lasciando che Silvia e Clara proseguano tranquille sul Cammino ufficiale per Camporosso, noi qui invece decidiamo di affidarci al sentiero CAI 612, un’erta via dove su per il versante occidentale del Lussari la salita non dà tregua, e nemmeno i numerosi zigzag che il tracciato disegna nel folto sottobosco riescono a ingannare la fatica, una dura prova di resistenza che dopo una breve pausa sull’intermedio pianoro di Limerza riprende ancor più tosta sul sentiero che corre sotto la linea della funivia, un’ultimo tratto di sentiero probabilmente a uso dei tecnici della manutenzione che su in alto porta dritto sulla cima del Monte Lussari (1790m, ore2:50), un’arrivo tutto in salita dove ci attende la più classica vista che vuole il Santuario arroccato là dinnanzi a noi sul cucuzzolo del monte con le poche abitazioni del borgo lì assiepate attorno, un’immagine da cartolina che già di per sé ben ripaga di tanta fatica.
Tagliato il traguardo e scattata la rituale foto di gruppo non resta che completare l’opera con un meritato brindisi, ed è proprio lì che già pronti col boccale di birra alzato vediamo spuntare Monica, la tenace compagna di cammino che assieme alle figlie Aurora, Sara e l’amica Carmen ha condiviso con noi alcune tappe di questo lungo viaggio, l’occasione giusta per l’ennesima foto prima di lasciarci trasportare dal via vai di turisti che animano la stretta via del borgo. Un concitato vocìo di persone distratte, che dentro e fuori dai negozietti degnano al Santuario solo il tempo necessario per un fugace scatto fotografico, come se ciò bastasse a catturare l’essenza di questo luogo di confine che fin dai tempi più remoti ha saputo riunire popoli diversi anche nei momenti più avversi. Insomma un posto che a saper ascoltare sa’ parlare all’anima delle persone, un luogo mistico che ben merita una visita prima di prendere la cabinovia e concludere giù a Camporosso l’ennesima pagina del nostro diario di viaggio.
Dislivello: +961m, -580m.
Tempo di cammino: ore 4:40.
Lunghezza tragitto: Km 15.