24-08
Diario di Bordo > 2023
Rif. Tridentina→ Passo dei Tauri→ Loc. Casere
24/08/2023
Chi fatica a lasciar la branda e chi invece è già fuori ad ammirar l’alba, fatto sta che dopo colazione c’è giusto il tempo per una foto di gruppo, prima di rompere il fiato sull’erto sentiero che alle spalle del rifugio (2441m) sale dritto alla Forcella del Picco “Birnlücke” (2669m, 45min), strategico valico di confine che collega la Val Aurina all’opposta Krimmler Achental. Ed è così che respirando l’aria mitteleuropea che qui sembra fregarsene dei confini disegnati dall’uomo, con un piede in Italia e l’altro in Austria riprendiamo il segnavia 13, lo stesso che ieri ci ha guidato nel fondo valle, e che oggi invece mantenendosi alto sulla destra orografica della Val Aurina, con direzione prevalentemente ovest si snoda lungo le pendici meridionali della cresta di confine. Senza perdere occasione d’immortalare l’ardita cuspide del Picco dei Tre Signori che difronte a noi sembra voler ricordare chi è il re della valle, in ordinata fila indiana ci ritroviamo ad attraversare una colata di pietre e massi erratici, un classico percorso alpinistico che richiede prudenza prima di proseguire sul lungo traversone che tra pendici erbose e delicati passaggi ben attrezzati porta al bivio col segnavia “13A” per la Vetta d’Italia (2580m, ore1:30), la cima più settentrionale del territorio italiano che oggi però non è in programma. Giusto il tempo d’alzare lo sguardo per individuare la curiosa sagoma da primato, ed ecco che da lì a poco ci ritroviamo a poggiare il piede sul primo gradino della Scala del Diavolo “Teufelstiege”, un nome appropriato per una ripida e stretta serie di gradini che giù da un salto roccioso mette a dura prova ginocchia ed equilibrio, prima di riprendere il sentiero che nel caotico ammasso di pietre ora punta dritto alla ben visibile costruzione dello storico rifugio “Vetta d’Italia” (2567m, ore1), ex caserma della guardia di finanza anch’essa ricordata come il rifugio più a nord della penisola italica. Dopo tanti primati e una breve sosta, sarebbe un vero peccato lasciarsi sfuggire l’ennesimo affaccio sull’opposto versante austriaco. Ed è così che tralasciando la mulattiera che scende in vallata, senza indugiare ci ritroviamo nuovamente ad arrancare su verso monte, un ultimo strappo in salita che non preoccupa più di tanto, e che in men che non si dica con un paio di zig zag rimonta dritto fin sul Passo dei Tauri (2633m, 10min), altro strategico valico di confine che di certo non poteva mancare nel nostro diario. Dopo esserci fatti gli occhi sulle Alpi dello Zillertal e scattata l’immancabile foto di gruppo, tornando sui nostri passi e seguendo stavolta un sentiero alternativo, in costante discesa andiamo a intercettare poco più in basso la vecchia mulattiera che scende dall’ex caserma della Finanza, la via ufficiale che in costante discesa atterra sulla terrazza dell’intermedia malga Obere Tauernalm (2018m, ore1), posto e momento giusto questo per la sosta rancio.
Fatti gli onori alla cucina di casa e ricaricate le batterie, arriva il momento di riprendere la bella mulattiera che in costante discesa va a confluire sulla carrareccia di fondo valle (40min), la stessa di ieri, dove tornando stavolta a sud ben presto ci ritroviamo alla Malga Pratomagno (40min). Lasciando al di là del torrente la chiesetta di Santo Spirito e il suo aguzzo campanile, dritti sulla bella mulattiera scandita dalle stazioni della Via Crucis, di tanto in tanto è impossibile non rigirarsi per immortalare ancora una volta la luminosa valle e i suoi monti, prima di concludere la nostra due giorni al parcheggio di località Casere (20min).
Dislivello totale 1069m. (↑427m, 1314m).
Tempo di cammino ore 6:05.
Lunghezza tragitto Km 15.