16/05 - GrEsGa

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16/05

Diario di Bordo > 2023
La Verna → Passo Viamaggio
16/05/2023
“Se il sol mi guarda, le ore ti mostro” sembra dire la meridiana scolpita sul campanile della Basilica di La Verna (1128m). Una vana richiesta che oggi non ha alcuna speranza d’esser esaudita, mentre sferzati dall’acqua e dal vento, lì nel piazzale del “Quadrante” a noi non resta che scattare la rituale foto di gruppo, prima di lasciare il Santuario e avviarci con passo mesto sulla strada per Pieve Santo Stefano. Un tratto asfaltato che da lì a poco abbandoniamo, per deviare sulla sterrata che a sinistra sale gradualmente nel bosco fin al crocevia della “Croce alla Calla” (1135m, 20min), dove senza perdere di vista l’evidente Tau giallo del cammino francescano, tra fronde grondanti, profumo di resina, e superata una pineta, nel frattempo sbuchiamo tra i pascoli sommitali del monte Calvano (1254m, 20min), un’altura ben sgombra d’alberi che oggi però non offre grandi panorami. Senza indugio e bagnati fradici, non resta che attraversare l’intera prateria fin a lasciarci nuovamente inghiottire dal bosco, dove intercettata una carrareccia, ecco che dinnanzi all’ennesimo bivio ci ritroviamo lì a dover decidere sul da farsi. Un dubbio questo che vien presto risolto da un paio di guardie forestali capitate lì per caso, e che viste le pessime condizioni meteo, ben ci consigliano di lasciar perdere la segnaletica e di proseguire invece dritti sul sentiero che in basso intercetta nuovamente la provinciale 208 della Verna (1000m, 30min). Ottimo consiglio questo per evitare fango e pozzanghere, ma non gli spruzzi d’auto e camion che senza tanti complimenti scorrazzano su e giù nei due sensi, un’interminabile discesa a valle che al di là del Tevere si conclude direttamente a Pieve Santo Stefano (431m, ore2:30), dove lì tra le vie del centro troviamo il bar che fa al caso nostro. Tè caldo e uno spicchio di focaccia son quel che ci vogliono, prima di rimetterci in marcia sulla via principale e prendere dinnanzi alla chiesa della Madonna dei Lumi la provinciale che dirige a sud, un buon tratto pianeggiante prima di deviare a sinistra su via Cerbaiolo (15min), sicuro riferimento per la prossima meta. Cielo grigio e pioggia sono gli immancabili compagni di viaggio anche in questa seconda parte della giornata, dove arrancando su per l’erta e tortuosa stradina, cercando di non disturbare l’infreddolita vipera che sta lì a terra e passando dinnanzi ad una bella fontanella, su a monte proseguiamo fin all’eremo del Cerbaiolo (780m, ore1:40), dove a questo punto, incuriositi dal simpatico detto popolare “Chi ha visto La Verna senza vedere Cerbaiolo, ha visto la mamma senza vedere il figliolo” sarebbe un peccato imperdonabile non entrare. Una sbirciatina al chiostro e un buon caffè offerto da Padre Claudio son quel che ci vogliono, prima di rimetterci in cammino nel bosco, dove in costante salita e “pocciando” i piedi ancora nel fango, guadagniamo l’imponente croce in legno che si erge sulla rupe poco sopra il monastero (860m, 15min), imperdibile punto panoramico sulla sottostante valle e il lago di Montedoglio che nemmeno l’ingrato meteo può negare.
Punzecchiati dalla pioggia, non resta che abbandonare più che in fretta la cima e rintanarci nuovamente nel bosco, un’insidioso saliscendi tra rocce e radici affioranti che conduce tra i pascoli di località “Le Camerelle” (960m, 45min), antico casale di cui rimane solo la stalla e la zampillante fontana, e dove passando sul bordo del vicino stagno e camminando tra verdi prati punteggiati di giallo, ben presto sbuchiamo al valico di Viamaggio (983m, 45min), dove sotto una leggera pioggerellina che a questo punto sa’ di beffa, poco più in basso la giornata termina nell’accogliente cascina “Ca’ la Fonte”.
Dislivello assoluto 823m (↑750m, ↓860m).
Tempo di cammino ore 6:50.
Lunghezza tragitto Km 28.
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