19/07 - GrEsGa

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19/07

Diario di Bordo > 2015
Cima Adamello
19/07/2015
Al rifugio Gnutti la sveglia squilla di buon mattino, anzi nel pieno dell’oscura notte! Infatti alle 3:30 tutti giù dalle brande, giusto il tempo per una lavata di faccia, un’abbondante colazione, e alle 4:30 zaini in spalla e via, alla conquista di Cima Adamello.

Nella fiocca luce delle nostre torce elettriche e sotto un cielo eccezionalmente blu punteggiato di stelle, lì a fianco della chiesetta c’incamminiamo sul segnavia 23, un sentiero sterrato che verso est va’ a intercettare la canalina della centrale idroelettrica, un comodo marciapiede in cemento questo che facilita non poco la camminata e l’orientamento. Raggiunto nel frattempo l’acquitrinoso “Pantano del Miller”, tra soffici zolle erbose e sassi affioranti ci ritroviamo poi a risalire il ripido pendio della morena pietrosa che alzandosi di quota ci porta all’attacco della via ferrata Terzulli (3000m, ore2). Con i primi raggi di sole che lassù iniziano a illuminare le cime più alte dei monti, lì ai piedi della morena arriva il momento d'indossare imbraghi e caschetti, attrezzatura necessaria questa prima d’avviarci in ordinatamente fila indiana su per i primi metri di nuda roccia che portano ad agguantare la catena di sicurezza, il prezioso filo d’Arianna che da lì in poi ci guiderà fin su al Passo dell’Adamello (3240m, ore2), dove finita la via ferrata, inizia la progressione sulla sconfinata banchisa ghiacciata del Pian di Neve. Legati in cordata a nord ora marciamo ai piedi della lunga schiena morenica di cima Ugolini fino a giungere all’ammasso roccioso dell’anticima, dove slegandoci l’un dall’altro e mantenendoci a rispettosa distanza dall’esposta cresta ovest, tra roccette e ciottoli granitici alla fine agguantiamo l’ambita cima Adamello (3539m, ore2). La vetta oggi è veramente affollata, e c’è la fila per poter scattare l’immancabile foto di cima, ammirare il maestoso panorama sul sottostante ghiacciaio e la lunga serie di monti che lo circondano (a est individuo facilmente la prospiciente dorsale del Cresta Croce, e le tre cime delle Lobbie, già nostra meta nell’estate 2010). Dopo un frugale spuntino e qualche battuta con i numerosi avventori quassù radunati, è giunto il momento di intraprendere la via di rientro fino al passo Adamello, dove ridiscendendo da lì senza non poca difficoltà la via attrezzata Terzulli e riguadagnato giù in basso il vasto ammasso morenico già percorso al mattino, calando sempre più di quota arriviamo in vista dell’intricata ragnatela di rivoli che irrorano il Pantano del Miller.
Digradando ora giù da un ultimo salto di massi granitici (vera tortura per ginocchia e caviglie) raggiungiamo il soffice tappeto erboso, e proseguendo a ritroso sul sentiero 23, torniamo prima al rifugio Gnutti (ore3:30), e da qui, dopo una doverosa sosta defaticante, digradando giù dall’interminabile Scala del Miller, ritorniamo nel fondo valle, al Ponte de Guat (ore1:30).
Dislivello assoluto 1356m. (2100m in discesa).
Tempo totale di cammino ore 11.
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