fRozes 1dì
Diario di Bordo > 2018
Via ferrata Lipella.
01 agosto 2018
Al rifugio Dibona (2083m) ci incamminiamo sulla carrareccia che risale a nord, e scegliendo tra le varie indicazioni che troviamo al bivio lì vicino quella per la ferrata Lipella (2103m, 15min), tra mughi e ghiaioni ben presto ci ritroviamo ai piedi dell’imponente parete meridionale della Tofana di Rozes. A ridosso dell’incombente scogliera la vista si amplia sempre più sullo splendido palcoscenico delle Dolomiti ampezzane, e tralasciata strada facendo la diramazione destra per il rif. Giussani, mantenendoci alti sull’imbocco della Val Travenanzes a N/W giungiamo nell’anfratto roccioso dove inizia la “Galleria del Castelletto” (2470m, ore1:15). Indossato a questo punto l’indispensabile Kit da ferrata, con tanto di casco e torcia elettrica ci issiamo su per il breve tratto attrezzato che porta all’imbocco della storica galleria, dove attaccando fin da subito l’erta scala metallica che risale nel buio ventre della montagna, gradino dopo gradino, oltre che dalla fatica ci lasciamo sopraffare dallo stupore. Come è stato possibile realizzare un'opera simile nel bel mezzo di una guerra? La manodopera senz'altro non mancava, ma con quali mezzi? Così, assorti nei nostri pensieri e agevolati per tutto il tragitto da un cavo lì teso a mo’ di corrimano, incrociata nel frattempo la camera di mina e camminando in dirittura d’arrivo direttamente su umida roccia, infine sbuchiamo alla “Forcella di Rozes” (2600m, 40min.), dove la luce del sole ci sorprende con una strepitosa vista sul passo Falzarego, il Lagazuoi e l’inconfondibile profilo della Marmolada. Calati a questo punto nel sottostante ghiaione, perso un po' di tempo a vagare tra le pietre in cerca dei rari segnavia e tralasciata lì la traccia che cala nel selvaggio solco della Val Travenanzes, ecco che sulla parete alla nostra destra una nera targa metallica ci invita a riprendere il nostro cammino lungo la ferrata “Lipella” (30min.). Roccette verticali e lunghe cenge orizzontali, più facile a dirsi che a farsi… infatti l’impervia parete occidentale della Tofana mette a dura prova gambe e braccia, e tirando un po' di fiato nelle brevi pause con vista sulle cime di Fanis, faticando non poco a cercare i pochi sbiaditi segnavia, su in alto approdiamo ad un’ultima cengia (2700m, ore2:00), dove interrompendo la salita per la vetta alla nostra sinistra deviamo per il Giussani.
Passando così per la rupe delle Tre dita e digradando poi obliquamente giù a mezza costa dall'opposto versante, con vista sulle altre due Tofane infine ci ritroviamo alla forcella di Fontananegra, dove ben mimetizzato tra le rocce il Giussani ci attende con la sua cucina e l’immancabile birra!! (2580m, 50min.).
Dislivello assoluto 617m.
Tempo di cammino ore 5:30.